Mind the gap o Attenzione al vuoto. La frase, presente dal 1969 nella metropolitana di Londra, avverte i passeggeri di fare attenzione allo spazio tra il treno e la piattaforma.
Mind gap o Vuoto mentale. In gergo psicologico fare attenzione, è l’insieme di due effetti (riflettore e invisibilità) che causano il divario tra il nostro punto di vista e quello degli altri.
Mind in the gap in realtà non esiste grammaticalmente parlando, ma potrebbe essere tradotto in Attenzione dentro il vuoto.
Nessuno ti avvisa. Ma cosa succede quando cadi in quel vuoto? E non a causa di uno spazio pericoloso nella metro o di un tuo pensiero che non coincide con quello degli altri. Immerso nel vuoto che ti avvolge l’anima, il corpo e la mente, come si riesce a risalire?
Domande difficili e alle quali ognuno di noi trova le proprie risposte.
In privato e nell’intimità di una stanza da bagno, la personale risposta è stata imprimere sulla tela e quant’altro quel vuoto, è stata guardarlo in faccia con attenzione fino a farlo volare via per sempre.
“The Box”
Progettata, costruita e assemblata manualmente utilizza diversi materiali, dal cartone riciclato al legno, dalle immagini stampate su acetato alle luci ai led, con l’intenzione di raccontare semplicemente la storia di una donna.
Proviene da un passato turbolento e violento, rimane sofferente e immobile seduta su una sedia quasi regale, incatenata alle richieste sociali di un mondo maschilista dove però spesso i peggiori nemici alla fine sono le stesse donne. Indossa una maschera che l’aiuta a nascondere la paura, anche di morire, si adegua agli stereotipi, a quello che è ritenuto normale, reprime così la sua vera anima. Consapevole della prigionia si chiede come ci si può liberare dalle catene che con il tempo stringono sempre di più, come lasciar cadere la maschera affrontando le paure e il mondo al di fuori di essa, come uscire da tutta questa ingannevole e inutile apparenza. La risposta arriva con il tempo ed è l’unica possibile. Ascoltare il proprio Cuore.