Mettersi davanti all’obiettivo di una macchina fotografica significa mettere a nudo anima e corpo.
Ti trovi di fronte ad uno specchio e vedi un’immagine doppia.
Guardi te stessa e ti riconosci, ma non sei tu.
Sei il soggetto e anche l’oggetto che si identifica con quei modelli sociali che ne determinano il riconoscimento, ma anche la fragilità esistenziale.
Il tuo corpo femminile diventa il luogo ideale per rendere un’immagine reale più della realtà stessa. E per intraprendere qualsiasi riflessione sul nostro mondo interiore e su quello che ci circonda.
Ritratto allo specchio
Il senso del doppio, lo specchio nel cinema, nella storia dell’arte e nella fotografia.
“Ritratto allo specchio”, workshop di Silvia Celeste Calcagno, Museo Carlo Zauli, Faenza, 2018.
Alice
Alice dorme e sogna un coniglio bianco agitato dallo scorrere del tempo. Lo segue nel paese delle meraviglie dove l’aspettano situazioni verosimili e assurde. Cambia varie volte dimensione e ambienti. Incontra strani personaggi, anche un po’ matti.
Alice si risveglia dal lungo sogno e racconta con entusiasmo le sue bizzarre vicende alla sorella maggiore. Ella immagina Alice donna, intenta nel raccontare quelle meravigliose avventure ai più piccoli con occhi sgranati, colmi di curiosità.
Forse con una punta di tristezza nel ricordare la propria infanzia e i giorni felici di un tempo.
2007- TESI DI DIPLOMA ACCADEMICO IN PITTURA: “BLANCO Y NEGRO”, Indagine antropologica e fotografica sulle relazioni tra gruppi conservatori e comunità omosessuale a Valencia, Spagna.